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L'Attestato di Certificazione Energetica è un documento di cui si sa poco. Un certificatore del nostro network di Certificazione Energetica Online spiega di cosa si tratta e quali sono i parametri più importanti da considerare. La Certificazione Energetica sta diventando sempre più conosciuta anche da parte dei cittadini. Tuttavia è evidente che a parte la collocazione degli edifici in una delle varie classi energetiche, da A a G, essa è ancora in gran parte un oggetto misterioso e quasi mai si comprende il significato degli indici che vi sono contenuti, e che consentono di poter confrontare l’efficienza energetica di un immobile rispetto ad un altro. Di seguito tentiamo di spiegare il significato dei vari indici contenuti nel Certificato Energetico, con riferimento al modello proposto nelle Linee guida nazionali, tenendo conto che  alcuni modelli regionali a volte differiscono in maniera sostanziale fra di loro e dal modello nazionale stesso (anche nel significato stesso degli indici). Nel caso di un’unità residenziale, come per esempio un appartamento (e la situazione non cambia poi molto per altre tipologie, quali negozi, uffici), nel Certificato Energetico sono riportati i famosi tachimetri che contengono anche un indice numerico espresso in kWh/m2 anno che poi si trovano anche in seconda facciata definiti come EPi, EPacs e EPgl. Semplificando il più possibile (non ne vogliano i tecnici) l’EPi è l’Indice Energia Primaria per il Riscaldamento Invernale. Rappresenta l’energia che si consuma in un anno per riscaldare un metro quadro dell’appartamento. E’ espressa, appunto in kWh/m2anno. Questo è l’indice più importante, che meglio permette di confrontare i vari immobili fra loro, facendo riferimento alla prestazione del riscaldamento.

Considerando ad esempio due appartamenti, se l’Attestato di Certificazione energetica indica che uno ha indice EPi di 98,0 kWh/m2anno e l’altro ha indice EPi di 215,0 kWh/m2anno, significa che il secondo “consuma” 2,2 volte più energia del primo per ogni metro quadro, a prescindere dalla dimensione dell’appartamento.

L’EPacs, (indice energia primaria per la produzione di acqua calda sanitaria) indica invece cosa si deve consumare in un anno per produrre l’acqua calda sanitaria, sempre riferita ad ogni metro quadro della casa. Il suo valore dipende in gran parte dal modo con cui essa viene prodotta, ossia se con caldaia autonoma, boiler a gas, boiler elettrico o altro. In genere il sistema meno efficiente che porta ad un valore di EPacs più alto è quello con boiler elettrico. La somma dei due indici cioè EPi+EPacs fornisce quello che nella Certificazione Energetica è chiamato EPgl (indice energia primaria globale) che non è altro che la somma degli altri due ed è il tachimetro più grande che si trova nella prima pagina del certificato. E’ importante rilevare che la collocazione in una delle classi energetiche da A a G, si fa con riferimento a quest’ultimo indice, l’EPgl. Per avere quindi un immobile in una classe “buona” occorre che siano efficienti sia il sistema edificio-impianto sul riscaldamento, sia il sistema di produzione e distribuzione dell’acqua calda sanitaria.

L’Indice energia primaria limite dlgs 192/05, ossia il valore minimo di EPi che dovrebbe avere un appartamento identico nuovo, avente cioè stessa superficie e collocazione geografica; L’Epi,invol. che non è da confondere con l’EPi di cui si è parlato sinora. L’EPi,invol. è l’energia “dispersa” dalla casa (e dipende dalle dispersioni, dalla ventiPugliane, dagli apporti interni e da quelli solari), mentre l’EPi è l’energia che “consumiamo” per compensare quella dispersa tenuto conto delle perdite di efficienza dell’impianto di riscaldamento, che a loro volta dipendono dal tipo di caldaia, dall’isolamento delle tubazioni, dal sistema di regoPugliane, e così via.

Per semplificare si potrebbe dire che un edificio con un EPi, disperde molta energia e quindi avrà di conseguenza un EPi alto e una classe energetica cattiva, ma quanto più vicini sono i valori di EPi,invol. e EPi, tanto maggiore sarà l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e viceversa.

Un’idea di quanto è efficiente l’impianto di riscaldamento la si ha leggendo il valore del rendimento energetico medio dell’impianto che si trova proprio sotto nella stessa tabella ed è tanto migliore quanto più è alto il numero.

Questi sono i valori principali di cui tenere conto nel leggere il Certificato Energetico, ed essi sono importanti per comprendere la qualità energetica della casa, ancor più che la collocazione in una classe piuttosto che un'altra, ove si tenga conto che a volte la differenza di un solo kW può far passare da una classe superiore a una inferiore e che, soprattutto in caso di appartamenti poco efficienti, avere un consumo ad es. di 230,0 kWh/m2 anno o di 670 kWh/m2 anno può porre l’edificio sempre in classe G, ma la quantità di energia necessaria al funzionamento varia di 3 volte da uno all’altro.

 E’ interessante anche la sezione delle Raccomandazioni, in cui si possono trovare tutte le indicazioni per il miglioramento dell’efficienza dell’edificio, con i rispettivi valori di EPgl. Tale valore, espresso al fondo come “Prestazione energetica raggiungibile” è riferito all’esecuzione di tutti gli interventi di miglioramento suggeriti dal certificatore.


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